Stai ascoltando la prima parte de La quercia dei dieci quaderni, una fiaba della raccolta Il labirinto dei nomi perduti.
Non posso negare che questa sia, tra tutte le fiabe che ho scritto, la mia preferita.
Nonostante non esista un motivo specifico per questa preferenza, ce ne sono mille che la giustificano. Forse è il tema principale che mi affascina, ovvero il potere del sapere nel liberarci dalle catene del nostro presente. È un argomento che mi sta particolarmente a cuore e che ho disseminato in tutti i miei scritti, soprattutto nei romanzi.
Il fatto che per molti secoli l'accesso alla conoscenza sia stato precluso soprattutto alle donne è una realtà che non ci indigna quanto dovrebbe. Penso spesso alla mia bisnonna, unica figlia femmina di una famiglia di notai, la cui istruzione venne deliberatamente negata per impedirle di leggere le lettere d'amore. Questo triste fatto non è una rarità: non è necessario andare a ritroso nel tempo, ma basta spostarsi geograficamente per scoprire situazioni in cui l'istruzione universitaria è tuttora preclusa per coloro che possiedono due cromosomi X nelle loro cellule.
Il tema della conoscenza femminile è il fulcro del mio prossimo romanzo, che sarà pubblicato alla fine di questo mese... Non posso ancora parlarne in dettaglio, posso solo anticiparti che la protagonista è stata ispirata dalla figura complessa e profonda della medichessa Trotula da Ruggiero, di cui parlerò in futuro.
Esistono persone in cui arde la fiamma della conoscenza. Questa passione spesso porta al sacrificio, a volte persino dei legami più preziosi.
Il Nomade Sapiente ha rinunciato all'amore di una ragazza dagli occhi viola, a quello di sua figlia, alla sicurezza di una vita stazionaria e alla compagnia sociale. Alcuni potrebbero obiettare che sia stata una scelta sua, ed è vero, anche se solo l'anima d'acqua di Yesed poteva lenire il fuoco interiore di quell'uomo... ma chi dice che si sentisse veramente solo? O che demonizzasse la solitudine come spesso facciamo oggi?
Un terzo motivo per cui questa fiaba è la mia preferita riguarda la presenza pervasiva di simboli. Alcuni di essi sono nascosti e solo gli osservatori più attenti potranno scovarli, mentre altri sono più evidenti.
La quercia dei dieci quaderni [1/3]