La tua teoria sui tre porcellini posso anche condividerla, e le citazioni sul ritratto di Dorian Gray sul volere apparire sempre perfetto e non accettare l'invecchiamento anche, perché invecchiare è un percorso naturale della vita e il volere deviare o interrompere questo percorso è già uno dei fallimenti più grandi dell'uomo (si pensi alle trasformazioni dell'ambiente naturale provocando i disastri ambientali degli ultimi anni)
È proprio imparare dei propri fallimenti che dobbiamo prendere il potere, il potere di ammettere di avere sbagliato é già un passo per affrontare ciò che la vita ci riserva
Hai proprio centrato il segno: per imparare, occorre innanzitutto accorgersi di aver sbagliato. "Ammettere" ossia "riconoscere" l'errore è fondamentale soprattutto per sé stessi. Spesso le altre persone desiderano che noi urliamo al mondo che abbiamo avuto torto, ma questo non porta a nulla... Anche se chi consiglia/sconsiglia di fare qualcosa, poi si rivela nel giusto, non so quale dono ci sia nella rivendicazione dell'appropriatezza di pensiero.
D'accordo con te, ma mi appoggerai quando dico che i propri fallimenti fatti anche per scelta diventino esempio da non ripeterne altri, magari le propri esperienze potrebbero servire da monito per coloro che dicono "chi non rosica non rosica" , sai quante delusioni ci potremmo risparmiare........ ❤️
Parzialmente. Dipende dalla circostanza e dal numero di variabili implicate nell'azione. Ti faccio un esempio:
- un bambino vuole saltare dal terzo piano di un palazzo perché vuole imitare Peter Pan. In quel caso, la variabile sul risultato è una sola ed è governata dalla legge di gravità. Se si lancerà dal balcone, allora la traiettoria possibile comunque sarà diretta verso il basso.
- una tua amica si vuole sposare con un'altra che non ti piace, non si sa perché. Le variabili di un matrimonio sono infinite e comprendono le due persone coinvolte, il parentado, lo stile di vita, le aspettative, etc... Come tu potresti o meno consigliare ai due di farlo/non farlo? Non è possibile consigliare solo in base alla propria esperienza o al proprio intuito perché tu sei un individuo completamente diverso e spesso si prendono cantonate.
Quindi è bene dare un parere, secondo me, però lasciare alle altre persone la libertà di sbagliare.
Argomento alquanto interessante, i nostri fallimenti sono a volte come la battaglia contro i mulino al vento, inutile sforzarsi a cambiare gli eventi quando questi sembrano già scritti nel nostro destino
Cara Antonella, non so se credere nel destino. Un detto popolare recita “chi non fa, non sbaglia”. A parere mio è meglio sbagliare perché è correlato al fare e non a subire passivamente la vita.
Qualsiasi scelta di come vivere comporta dei rischi e degli ostacoli. Lasciarsi vivere comporta l’accettare che i fili della nostra esistenza siamo tirati solo da altri, però è comodo perché così non si prendono responsabilità ed è inoltre liberatorio incolpare altrui. Il fare implica l’inevitabile fallimento e l’incertezza del risultato, però regala un impagabile senso di libertà.
Nessuna via è migliore o peggiore, ognuno sceglie quale percorrere... fermo restando che è anche possibile, a un certo punto, cambiare strada! 💜
La tua teoria sui tre porcellini posso anche condividerla, e le citazioni sul ritratto di Dorian Gray sul volere apparire sempre perfetto e non accettare l'invecchiamento anche, perché invecchiare è un percorso naturale della vita e il volere deviare o interrompere questo percorso è già uno dei fallimenti più grandi dell'uomo (si pensi alle trasformazioni dell'ambiente naturale provocando i disastri ambientali degli ultimi anni)
È proprio imparare dei propri fallimenti che dobbiamo prendere il potere, il potere di ammettere di avere sbagliato é già un passo per affrontare ciò che la vita ci riserva
Hai proprio centrato il segno: per imparare, occorre innanzitutto accorgersi di aver sbagliato. "Ammettere" ossia "riconoscere" l'errore è fondamentale soprattutto per sé stessi. Spesso le altre persone desiderano che noi urliamo al mondo che abbiamo avuto torto, ma questo non porta a nulla... Anche se chi consiglia/sconsiglia di fare qualcosa, poi si rivela nel giusto, non so quale dono ci sia nella rivendicazione dell'appropriatezza di pensiero.
D'accordo con te, ma mi appoggerai quando dico che i propri fallimenti fatti anche per scelta diventino esempio da non ripeterne altri, magari le propri esperienze potrebbero servire da monito per coloro che dicono "chi non rosica non rosica" , sai quante delusioni ci potremmo risparmiare........ ❤️
Parzialmente. Dipende dalla circostanza e dal numero di variabili implicate nell'azione. Ti faccio un esempio:
- un bambino vuole saltare dal terzo piano di un palazzo perché vuole imitare Peter Pan. In quel caso, la variabile sul risultato è una sola ed è governata dalla legge di gravità. Se si lancerà dal balcone, allora la traiettoria possibile comunque sarà diretta verso il basso.
- una tua amica si vuole sposare con un'altra che non ti piace, non si sa perché. Le variabili di un matrimonio sono infinite e comprendono le due persone coinvolte, il parentado, lo stile di vita, le aspettative, etc... Come tu potresti o meno consigliare ai due di farlo/non farlo? Non è possibile consigliare solo in base alla propria esperienza o al proprio intuito perché tu sei un individuo completamente diverso e spesso si prendono cantonate.
Quindi è bene dare un parere, secondo me, però lasciare alle altre persone la libertà di sbagliare.
Argomento alquanto interessante, i nostri fallimenti sono a volte come la battaglia contro i mulino al vento, inutile sforzarsi a cambiare gli eventi quando questi sembrano già scritti nel nostro destino
Cara Antonella, non so se credere nel destino. Un detto popolare recita “chi non fa, non sbaglia”. A parere mio è meglio sbagliare perché è correlato al fare e non a subire passivamente la vita.
Qualsiasi scelta di come vivere comporta dei rischi e degli ostacoli. Lasciarsi vivere comporta l’accettare che i fili della nostra esistenza siamo tirati solo da altri, però è comodo perché così non si prendono responsabilità ed è inoltre liberatorio incolpare altrui. Il fare implica l’inevitabile fallimento e l’incertezza del risultato, però regala un impagabile senso di libertà.
Nessuna via è migliore o peggiore, ognuno sceglie quale percorrere... fermo restando che è anche possibile, a un certo punto, cambiare strada! 💜