In natura, nulla si crea e nulla si distrugge, ma ogni cosa si trasforma.
È importante tenere presente questa legge di natura quando si vuole mettere a frutto il proprio talento, specialmente nei momenti in cui l'energia sembra scemare e si ha voglia di rinunciare.
A volte c'è l'opinione (soprattutto tra gli invidiosi) che scoprire il proprio talento permetta di godersi pomeriggi di ozio sul divano, contemplando l'ultima serie televisiva, mentre il talento si occupa di riempire il frigorifero e pagare le bollette. Come se fosse una bacchetta magica che esime dallo sforzo.
Nella I parte di questa discussione, abbiamo citato la parabola dei talenti raccontata da Matteo (25, 27-28), in cui si sottolinea come, per ottenere profitto, sia necessario investire il proprio capitale altrimenti verrà perso. L'evangelista tralascia la descrizione dell'investimento… Del resto qualunque scrittore, per evitare di annoiare il lettore e farlo disinteressare irreversibilmente al romanzo, salta sempre le parti noiose.
Capita che l’investimento possa essere elettrizzante perché fa intravedere un futuro roseo, ma di solito è noioso, lungo, faticoso, sofferto, deludente e, se si è sfortunati, addirittura umiliante.
Ognuno di noi, quando scopre il proprio talento, esulta per un breve momento, ma poi capisce che occorrono studio e allenamento per diventare super-bravi in quel determinato campo.
Disegno realizzato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Nel prompt ho spiegato che volevo una donna in una foresta incantata che guardava le reazioni chimiche dell’universo… Che diamine c’entra la bacchetta magica? (Ok, devo migliorare nei prompt).
Mi potresti chiedere: «Ma il talento non significa riuscire a fare facilmente qualcosa? E quindi?»
Sì, certo. Tuttavia, pensiamo a qualsiasi campo di espressione del talento, che sia la scrittura, la musica, l'atletica, la chimica o l'economia: è possibile definire i limiti di queste aree? No, anche perché, nel momento in cui si crede di avere una conoscenza completa dell'argomento, qualcuno nel mondo pubblica uno studio nuovo e varca i confini che fino a poco prima sembravano invalicabili.
Prima di apportare qualcosa di nuovo e di superare quindi i limiti, è importante conoscere il campo in cui il nostro talento si esprime… E qui affrontiamo uno dei nostri grandi nemici interni, ossia
la voglia di conoscere tutto in fretta e subito.
Questa volontà è la madre dell'impazienza, della supponenza, dell'arroganza e persino della semplificazione eccessiva.
Imparare comporta dispendio energetico
Per comprendere come avvenga l'apprendimento di qualcosa di nuovo, possiamo usare come modello l’andamento energetico di una reazione chimica, in particolare di una reazione esoergonica in cui l'energia dei prodotti è inferiore a quella dei reagenti.
Immagina un grafico in cui l'asse y rappresenta la variazione di energia e l'asse x il tempo.
Ecco come varia l'energia nel corso della reazione:
Il talento non si riposa sugli allori, vuole essere investito... Infatti, non è raro che una persona talentuosa abbia il desiderio di realizzare qualcosa di inedito e grandioso.
L’atto creativo ha una fase iniziale che può essere paragonata ai reagenti (a sinistra), caratterizzati dall’avere una determinata energia.
Ciò che si desidera ottenere può essere assimilato ai prodotti (a destra), che hanno un'energia inferiore e sono quindi più stabili e "durevoli" in natura.
In mezzo ci sono tutte le cose che occorre imparare a fare per arrivare alla meta. Un osservatore attento avrà notato la linea rossa inquietante che rappresenta l'energia necessaria per raggiungere il prodotto desiderato. In chimica, questa energia è chiamata energia di attivazione, nel vangelo viene definita investimento o far fruttare, noi ne parleremo in qualità di apprendimento.
Superare l’inerzia
Nell'apprendimento, spesso ci vuole uno sforzo iniziale per superare l'inerzia, iniziare a comprendere e padroneggiare un concetto o una competenza.
È necessario un grande sforzo per raggiungere quell'energia specifica in cui le conoscenze e le abilità personali vengono prima scomposte e poi riassemblate in una nuova forma che consenta di ottenere ciò che si desidera. La realizzazione di qualcosa di innovativo avviene solo quando una parte di noi cambia e si trasforma radicalmente.
Anche nelle reazioni chimiche avviene così: i legami che tengono uniti gli atomi dei reagenti devono soccombere a una forza superiore a quella dei legami stessi affinché siano spaccati. Solo così gli atomi, liberati dalle antiche interazioni, possono unirsi tra di loro in una modalità nuova e inedita.
Non si crea mai nulla di nuovo, ma la trasformazione di ciò che esiste già è alla base della creatività.
Una scorciatoia?
La domanda che ci poniamo tutti è: «C'è un modo per ottenere lo stesso risultato con meno sforzo?»
Hai notato che sotto la linea rossa c'è una seconda linea blu con scritto "con un enzima"? Gli enzimi sono molecole speciali che catalizzano una reazione riducendo l'energia di attivazione necessaria per avviarla.
I catalizzatori possono essere paragonati alle risorse e alle opportunità che accelerano il processo di apprendimento e permettono di esprimere il proprio talento: insegnanti, mentori, libri, risorse digitali.
Un catalizzatore è in grado quindi di rendere possibile una reazione chimica senza subire alterazioni permanenti, proprio come un mentore o un insegnante che accelera il processo di apprendimento senza cambiare la natura fondamentale del talento dell'individuo. In poche parole è un “facilitatore”… Rimane comunque nostro il compito di ascoltarlo ed eseguire gli esercizi che ci propone per fissare bene i concetti.
La semplificazione è una strada senza uscita
Possiamo illuderci pensando di conoscere e padroneggiare il nostro talento studiando in modo superficiale e semplificando eccessivamente. Tuttavia, questa semplificazione spesso porta a una mancanza di comprensione profonda.
Un esempio personale che evidenzia gli effetti negativi dell'eccessiva semplificazione si riferisce a quando insegnavo la teoria degli orbitali molecolari a una classe di quarta liceo scientifico, utilizzando il testo scolastico in dotazione. Mentre leggevo i paragrafi, mi sono accorta che gli argomenti non erano presentati in modo sequenziale e che venivano trascurati numerosi passaggi logici fondamentali per una comprensione approfondita dei legami chimici tra gli atomi. Il curatore del testo scolastico aveva cercato di semplificare i concetti, ma il risultato è stato che, se gli studenti non avessero ricevuto ulteriori spiegazioni, avrebbero dovuto imparare a memoria la chimica come se fosse una cantica della Divina Commedia...
La semplificazione eccessiva può portare a una comprensione distorta della situazione, limitando la capacità di affrontare la complessità e le sfumature necessarie per apportare innovazioni, anche se si è talentuosi.
Quando vengono tralasciati dettagli ed elementi cruciali, si compromette la sfida fin dall'inizio, si rischia di sottovalutare le conseguenze e di arenarsi in una palude da cui risulta ancor più dispendioso uscire.
Il mio desiderio segreto
Avrei tanto voluto avere (e vorrei tuttora) un catalizzatore che funzioni come una bacchetta magica: imparare senza fare fatica e alla velocità della luce. Invece apprendo molto lentamente e con grande sforzo. Sono grata a tutti gli insegnanti che, con infinita pazienza, mi hanno donato generosamente un frammento più o meno grande del loro sapere. Un enorme grazie va anche alle persone che mi hanno aiutato e che mi sostengono sia moralmente che economicamente.
Ricordo sempre che l'accesso all'istruzione non è garantito in tutti i Paesi. In alcune nazioni, le donne sono ancora oggetto di discriminazione e si trovano prive del diritto all'educazione.
Il mio desiderio (non più) segreto è che ogni individuo nel mondo abbia l'opportunità di studiare e poter così esprimere appieno il proprio talento.
Evvivaaaa
Ne sono sicura, e sì ti do ragione quando dici che anche per pagare le bollette si impara qualcosa anche perché diversamente non si saprebbe far quadrare i conti.
Aspetto la tua prossima ❤️