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Se ti va di approfondire, c'è una interpretazione magica della fiaba offerta da Clarissa Pinkola Estès in "Donne che corrono coi lupi", che esalta l'intuito e si oppone all'invalidazione del sentire femminile. Avevo scritto un pezzo per Soft Revolution (http://softrevolutionzine.altervista.org/2014/barbablu-chiave-insanguinata/)

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Grazie mille, Valeria. Uno dei miracoli delle fiabe è proprio quello di poterle leggere in tantissimi modi, ognuno dei quali aggiunge un senso che fa comprendere il mondo un po' di più. Mi è piaciuto molto l'affidarsi all'istinto, condivido il fatto che sia uno dei sensi più dimenticati nel mondo odierno, soprattutto in noi donne.

Spesso si distinguono abilità maschili e femminili, razionalità e pragmatismo contro curiosità ed emotività. In un'epoca sempre più "gender fluid" chissà che anche le qualità normalmente suddivise tra maschi e femmine giungano finalmente a essere più "fluid"?Io me lo auguro.

Pur avendo letto Clarissa Pinkola Estès, mi ero persa ciò che hai sottolineato di "Donne che corrono coi lupi": è accettabile (se non talvolta preferibile) essere ombrose, impaurite. Mi sento in qualche modo assolta dal mio sentirmi spesso molto impaurita dal mondo!

Ti ringrazio per il tempo che hai dedicato al mio scritto e per avermi fatto conoscere il tuo articolo interessantissimo.

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